mercoledì 21 maggio 2008

Cobattere la mafia per essere veramente liberi!!!!

La mafia è certamente uno degli argomenti più discussi degli ultimi 50 anni. Collegamenti internazionali , commercio di droga, uso di denaro sporco, criminalità di vario genere rendono questo problema il più difficile da risolvere.
La mafia fa paura:questo è un dato di fatto. Quando sentiamo parlare di mafia ci viene la pelle d’ oca . Ci troviamo di fronte a un “mostro” infinito e praticamente sconosciuto. Il “mostro” può trovarsi dappertutto , magari a due passi da casa nostra, e compiere indisturbato i suoi misfatti senza che noi ce ne accorgiamo minimamente. Spesso però, pur accorgendoci dell'ambiente criminoso che ci circonda, preferiamo stare alla larga e per paura di venire inghiottiti dal mostro siamo soliti dire o pensare " Meglio evitare problemi" senza pensare che proprio
evitare il problema è il vero problema!

Comunque,nonostante questa codardia, questo farsi "i fatti propri" nulla ci esime dallo spendere belle e argute parole contro la mafia e purtroppo finisce sempre che in questo mondo ci sono troppe belle parole e poche, anzi pochissime, azioni concrete.
Questo fenomeno rende ancora più gloriosi ed eroici i grandi uomini che sono stati uccisi dalla mafia, a partire dagli avvocati Falcone , Borsellino e tanti altri. Questi uomini hanno sacrificato la propria vita per combattere questo male, pur sapendo in partenza che sarebbero stati martiri e che le loro gesta pur essendo ricordate come eroiche non sarebbero servite ad eliminare definitivamente il problema.
Ma allora, se questi uomini erano consapevoli che pur sacrificando la loro vita nn avrebbero risolto il problema,secondo voi
Cosa ha spinto costoro lo stesso al sacrificio senza un minimo ripensamento???

A mio avviso la consapevolezza di fare la cosa Giusta!
E guardate che questa nn è una risposta banale o una stupida frase di circostanza.
Nulla, infatti, motiva di più un uomo,nel compiere una qualsiasi azione, della consapevolezza di essere nel Giusto. Dove in questo caso l'idea di Giustizia che ne scaturisce nn è lagata a pareri o opinioni personali, ma rientra in una idea di Giusto riconosciuta universalmente senza critica alcuna. Inoltre la forza morale e spirituale posseduta da questi uomini scaturiva dal grande senso di libertà che costoro provavano. Infatti, se pur è doloroso dirlo, tutti siamo schiavi della Mafia perchè anche indirettamente siamo soggetti al timore che questa incute nei nostri animi ed è proprio questa paura che ci porta in certe occasioni ad un attegiamento meschino e
rinunciatario del "Farsi i fatti propri ".
Solo pochi hanno il coraggio di opporsi trovando in loro stessi un senso di libertà e di giustizia che li pervade e li porta ad affrontare anche la morte con la consapevolezza di aver concluso poco, ma con la certezza di avere dimostrato che si può essere liberi.
Ma analizzando il problema Mafia da un altro punto di vista; secondo voi

Perchè la Mafia è la forma di delinquenza organizzata più radicata nel territorio e più difficile da combattere ed estirpare??
A mio avviso,l'azione più grave che la mafia compie, e alla fine anche il fattore che le conferisce un così grande potere, è il riuscire in certi ambiti a sostituirsi allo stato.
Difatti la Mafia si interpone tra il cittadino e lo stato, adempiendo a un compito che quest ultimo svolge in maniera spesso carente e cioè la tutela dei cittadini.
La Mafia prospera dove lo stato manca,anzi in certi casi la Mafia diventa Stato ed è proprio questa debolezza delle istituzioni a rendere il cittadino ancora più insicuro e soggetto al timore di Cosa nostra.
Proprio a causa di tutto ciò si crea una realtà paradossale dove la Mafia tutela,meglio di chiunque altro,il cittadino dalla minaccia di se stessa e dove il cittadino,sentendosi da solo,pensa a ciò che meglio per se e nn a ciò che è giusto.
Una realtà che costringe chi ha il coraggio di rivolgersi allo stato a vivere
una vita di inferno,dovendo rinunciare ad una esistenza normale per vivere nel terrore quotidiano di perdere la propria vita o peggio vivere con l'angosciosa consapevolezza di avere compromesso anche la vita dei propri cari per una scelta che si prende da soli, ma le cui conseguenze si riversano anche sugli altri.
Tutto ciò, colti nel momento della paura, ci spinge ad essere sciavi e assogettati alla Mafia e
nel eventuale momento in cui siamo omertosi ad essere anche inconsapevolmente complici di questa.
Ma questi sentimenti e stati d animo,se pur normali e comprensibili, ci rendiamo conto che nn sono accettabili e proprio questa consapevolezza,
unitamente all eroico esempio lasciatoci da grandi uomini ci deve dare la forza di rompere le catene del timore per spiccare il volo verso la libertà.






giovedì 15 maggio 2008

"Lettera di addio" di Gabriel Garcia Marquez

"Lettera di Addio"
"Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi regalasse un poco di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, pero in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più... capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei avanti quando gli altri si fermano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano, e come gusterei un buon gelato al cioccolato!
Se Dio mi regalasse un poco di vita, vestirei in modo semplice, mi butterei a terra al sole, lasciando allo scoperto, non soltanto il mio corpo ma anche la mia anima.
Mio Dio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che uscisse il sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle un poema di Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Innaffierei con le mie lacrime le rose per sentire il dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio dei suoi petali...
Mio Dio, se io avessi un poco di vita...
Non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che gli voglio bene. Convincerei ogni donna o uomo che sono i miei preferiti e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini proverei quanto si sbagliano quando pensano che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi!.
A un bambino gli darei le ali, però lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli uomini...
Ho imparato che tutto il mondo vuole vivere nella cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.
Ho imparato che quando un bambino appena nato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo mantiene intrappolato per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro dall’alto, solo quando lo aiuta ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, però realmente a molto non serviranno, perché quando mi mettano dentro quella valigia, infelicemente starò morendo."

GABRIEL GARCIA MARQUEZ

mercoledì 14 maggio 2008

Essere giovani oggi....

Essere giovane oggi, ma probabilmente anche ieri, ha comportato e comporta una serie di problemi, molte incertezze ed a volte anche qualche paura. Ma, confrontandomi con gli altri mi accorgo che quella di noi giovani è una crisi generalizzata, la crisi di una generazione in cerca di qualche certezza per il proprio domani.
Probabilmente non ho sempre le idee chiare riguardo soprattutto al mio futuro, ma credo che questo dipenda sostanzialmente dai tempi che corrono più che da me, che mi sento forte e sicuro grazie alla connaturata baldanza giovanile, se pur priva della necessaria esperienza, ma, comunque, disorientato rispetto all’incertezza del domani.
Infatti, il nostro è un tempo difficile, che mina le nostre poche idee chiare anche perché spesso è contraddittorio : si parla tanto della conquiste della nostra società e mi accorgo che invece il pianeta è disseminato di guerre; si esalta il progresso industriale e guardo al conseguente degrado ambientale; tanti nostri governanti sostengono che fanno di tutto perché si viva in una società giusta e civile e mi saltano agli occhi le disuguaglianze e l’incomunicabilità che si è impadronita di molti.
Perciò, forse, è anche più difficile essere giovani oggi.
Per noi uno dei problemi più importanti è quello dei rapporti umani perché da esso ne dipendono tanti altri: un cattivo rapporto porta a rotture, contrasti, guerre, razzismo. Così si spigeano le guerre in Bosnia o in Somalia, ma anche una separazione tra coniugi costringe un giovane figlio ad una vita difficile in un periodo critico. Ed anche quando tutto è per cos’ dire a posto, manca per noi giovani il lavoro e le condizioni per sperare in una vita tranquilla. Chissà quali salti mortali si dovranno fare per ottenere una dignitosa pensione!
Quella del giovane è insomma una condizione di indubbia incertezza, conseguente al mal di vivere che coinvolge tutta la società con indubbie responsabilità , a mio avviso, delle classi politiche che si sono susseguite negli ultimi decenni.
Spero che si possano ritrovare veri valori cui ancorare le nostre certezze, perché molti di noi ce la mettono tutta in determinazione e volontà.
Purtroppo, la violenza e gli stupri sono frequenti per cui si sente un grande bisogno di sicurezza, le stragi del sabato sera documentano analoga necessità.
E sono certo di non vedere tutto nero. Avverto, infatti in me una grande forza e determinazione, nonostante la mia giovane età. Abbattersi non serve. La consapevolezza dei problemi che ci circondano deve portarci a cercare una soluzione impegnandoci a fondo tutti per poter garantire a noi giovani un futuro più roseo e con qualche problema in meno.

lunedì 12 maggio 2008

Compito7: " I Care"

Questo è sicuramente il compito che più di ogni altro tratta il tema centrale del corso di informatica seguito da noi studenti. Difatti,I Care,che in italiano nn ha un corrispettivo ben preciso, in tal caso indica un partecipare con interesse e pathos ad un progetto, un opera o comunque uno scambio di idee e sopratutto informazioni,svolto in una collettività. Proprio tutto ciò che riguarda l'informatica permette ad ognuno,in maniera molto semplice, di allargare la propria sfera di conoscenza sociale e culturale,raggiungendo un ottica globale e universale. Quindi è molto importante per chi vuole utilizzare costruttivamente i vari"Strumenti informatici" capire l'inestimabile valore della partecipazione attiva nel momento in cui ci troviamo catapultati in questa dimensione globale dell'informazione e della conoscenza.E'grazie alla partecipazione attiva che il singolo riesce ad esprimere se stesso in un progetto o in un opera collettiva,dando un piccolo ma significativo contributo che insieme a tanti altri costituisce il globale. In sostanza la partecipazione attiva consiste nel mettere in comune idee, opinioni, impressioni, opere e informazioni;dove questo impegno viene profuso non per un superficiale "do ut des" ma per il piacere del confronto e dello scambio di idee e magari per la soddisfazione di aver lasciato un impronta personale ad un qualcosa di collettivo. Naturalmente mettere in comune idee ed informazioni personali,implica permettere a chiunque l'utilizzo di esse.Da ciò nasce nell'ultimo secolo più o meno il problema del copyright o diritti d' autore problema trattato dal simpatico fumetto da noi letto "Bound by Law" che tratta il problema in chiave ironica.
A mio avviso,riguardo a questo argomento,è giusto difendere l'originalità e la creatività degli autori, ma come in tutte le cose nn bisogna eccedere per nn ritrovarsi nella stessa situazione, nn molto lontana dalla realtà,presentata dal fumetto; dove paradossalmente,le leggi istituite per difendere la creatività frenavano questa stessa,perchè ogni aspetto della realtà se pur palesemente publico veniva privatizzato da qualcuno e per questo nn era utilizzabile da altri. Quindi a tal proposito penso che ci siano di grande esempio gli antichi "Maestri" greci e latini che consideravano l' "aemulatio" come un grande saggio di tecnica e creatività profusa dall'autore.

Periodo di stop....

Salve a tutti, mi scuso innanzitutto per il periodo di stop prolungato ma un problemino al pc ha rallentato la publicazione dei miei articoli. Cmq nonostante il guasto ho scritto lo stesso a mano gli articoli ke conto di ricopiare a pc e publicare nei prossimi giorni.