lunedì 12 maggio 2008

Compito7: " I Care"

Questo è sicuramente il compito che più di ogni altro tratta il tema centrale del corso di informatica seguito da noi studenti. Difatti,I Care,che in italiano nn ha un corrispettivo ben preciso, in tal caso indica un partecipare con interesse e pathos ad un progetto, un opera o comunque uno scambio di idee e sopratutto informazioni,svolto in una collettività. Proprio tutto ciò che riguarda l'informatica permette ad ognuno,in maniera molto semplice, di allargare la propria sfera di conoscenza sociale e culturale,raggiungendo un ottica globale e universale. Quindi è molto importante per chi vuole utilizzare costruttivamente i vari"Strumenti informatici" capire l'inestimabile valore della partecipazione attiva nel momento in cui ci troviamo catapultati in questa dimensione globale dell'informazione e della conoscenza.E'grazie alla partecipazione attiva che il singolo riesce ad esprimere se stesso in un progetto o in un opera collettiva,dando un piccolo ma significativo contributo che insieme a tanti altri costituisce il globale. In sostanza la partecipazione attiva consiste nel mettere in comune idee, opinioni, impressioni, opere e informazioni;dove questo impegno viene profuso non per un superficiale "do ut des" ma per il piacere del confronto e dello scambio di idee e magari per la soddisfazione di aver lasciato un impronta personale ad un qualcosa di collettivo. Naturalmente mettere in comune idee ed informazioni personali,implica permettere a chiunque l'utilizzo di esse.Da ciò nasce nell'ultimo secolo più o meno il problema del copyright o diritti d' autore problema trattato dal simpatico fumetto da noi letto "Bound by Law" che tratta il problema in chiave ironica.
A mio avviso,riguardo a questo argomento,è giusto difendere l'originalità e la creatività degli autori, ma come in tutte le cose nn bisogna eccedere per nn ritrovarsi nella stessa situazione, nn molto lontana dalla realtà,presentata dal fumetto; dove paradossalmente,le leggi istituite per difendere la creatività frenavano questa stessa,perchè ogni aspetto della realtà se pur palesemente publico veniva privatizzato da qualcuno e per questo nn era utilizzabile da altri. Quindi a tal proposito penso che ci siano di grande esempio gli antichi "Maestri" greci e latini che consideravano l' "aemulatio" come un grande saggio di tecnica e creatività profusa dall'autore.

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