venerdì 6 giugno 2008

Giustizia e giustizieri

L’ indulto è un argomento che ha creato diversi squilibri nella nostra penisola.

La legge prevede, nell’ordinamento dell’art. 174 del codice penale, il condono o la commuta per i reati commessi. l’ introduzione di questa legge , anche se ha ottenuto la piena maggioranza di voti per l' approvazione, ha avuto moltissime critiche e polemiche. La critica maggiore è stata soprattutto l’ ampiezza del provvedimento. Infatti, questa legge riguarda anche i reati gravi come omicidi volontari. Inoltre si sono verificate a causa di questa approvazione l’ immediata libertà di alcuni pericolosi individui che spesso , anche dopo l’ indulto, hanno continuato a commettere altri omicidi.

Nonostante ciò, i primi studi quantitativi sugli effetti dell'indulto hanno rilevato dati positivi. Infatti nei primi 5 mesi il tasso di recidiva (ossia la percentuale di persone che commettono un altro reato e tornano in carcere) è stato dell'11,9%, contro una media superiore al 30% nei precedenti provvedimenti di indulto. Si può essere o meno d'accordo con quanto richiesto esplicitamente da Papa Giovanni Paolo II quel giorno memorabile in parlamento, si può dissentire da un sentimento di perdono, che appartiene certamente alla sfera più intima di una persona, ancor più è necessario e possibile obiettare di fronte a forme di buonismo che fanno perdere la pazienza al cittadino inerme, e che peraltro sono deleterie persino per il cittadino detenuto, poiché condurre in un progetto di ricostruzione e di rinascita attraverso il solo strumento dei buoni sentimenti, risulterà un atteggiamento non solamente sterile, ma soprattutto assai pericoloso. A mio parere chi ha commesso un reato deve espiare interamente la sua pena senza sconti di alcun genere. Anche se la pena istituita dalla legge deve essere impartita in proporzione al reato compiuto.

Nessun commento: