mercoledì 5 marzo 2008

"Carpe diem"

Salve ragazzi e benvenuti nel mio blog.......
Vi confesso che questa è la mia prima esperienza; infatti nn sapevo neanche cosa fosse un blog, prima che il professore d informatica nn ci esortasse ad intraprendere un' esperienza così interessante. Innanzi tutto volevo esprimere la mia approvazione nei confronti di un apprendimento che non è incetrato sui noiosissimi libri, ma su un'attività che coinvolge in prima persona lo studente e che lo stimola ad apprendere e cimentarsi in nuove esperienze nell'utilizzo del pc.
In secondo luogo volevo giustificare il titolo dato al mio blog dicendo che la frase latina che adotto come titolo è presa dalla celebberrima ode del "Carpe diem" composta da Orazio,poeta latino, da me apprezzato,che tratta a mio avviso tematiche molto apprezzate dai giovani.
Ma più che parlarvi io di Orazio, preferisco presentarvi la suddetta ode in modo da far giudicare a voi stessi la bellezza, ma ,anche secondo me, la modernità di un grandissimo poeta dell'antica Roma.

Ode del "Carpe diem"

Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi

finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios

temptaris numeros. Ut melius, quidquid erit, pati,

seu plures hiemes, seu tribuit Iuppiter ultimam,

quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare

Tyrrhenum: sapias, vina liques, et spatio brevi

spem longam reseces.

Carpe diem,quam minimum credula postero.


Italiano:



Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te

quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,

o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:

se molti inverni Giove ancor ti conceda

o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde

del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino

breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo

e fugge il tempo geloso: carpe diem, non pensare a domani.

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